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Il primo atto politico
Il primo atto politico riguardante la fotografia è la decisione del Governo francese di rendere disponibile a tutti l’invenzione di Louis Mandé Daguerre: la dagherrotipia. Il 7 agosto 1839, sotto gli auspici di François Arago scienziato e deputato al parlamento di Francia, il re Luigi Filippo firma il decreto per l’acquisizione dei diritti dell’invenzione e la contemporanea rinuncia al monopolio dopo il voto positivo della Camera dei Deputati del 9 luglio e di quella dei Pari del 2 agosto.
Il decreto contiene anche la concessione di una pensione vitalizia per i servizi resi all’onore della Francia per Daguerre e Isidore Niépce. Quest’ultimo era il figlio di Joseph Nicéphore Niépce considerato autore della prima immagine conosciuta, una eliografia datata 1826, con il quale Daguerre aveva unito gli sforzi e alla sua morte era subentrato.
La decisione del Governo è frutto di quella mentalità illuminista che discendeva dalla Rivoluzione francese e mirava a premiare chi aveva contribuito al progresso delle scienze e a rendere lustro alla Nazione.
Il 19 agosto 1839 Arago presenta all’Institut de France i segreti del procedimento di Daguerre che in seguito verrà pubblicato e in poco tempo tradotto e stampato in varie lingue.
Per informazioni sul dagherrotipo vedi:
http://www.lafotografiacomeattopolitico.it/2018/12/13/dagherrotipo/
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