Cesare Battisti, il patriota
In questi giorni l’argomento principale sui mass-media è Cesare Battisti, il terrorista e il suo rientro in Italia per scontare la pena detentiva, però il pensiero non può non andare al patriota Cesare Battisti giustiziato dagli austriaci durante la Prima Guerra Mondiale.
Nato nel 1875 a Trento, all’epoca parte dell’Impero Asburgico, è un fervente irredentista. È eletto al parlamento di Vienna dove porta avanti la causa in cui crede, allo scoppio della guerra abbandona il territorio austriaco e si arruola volontario negli alpini. Promosso tenente, durante un combattimento è catturato, riconosciuto e condotto a Trento. Qui processato, non è fucilato come soldato nemico, ma condannato come traditore. Verrà impiccato il 12 luglio 1916 nel cortile del Castello del Buonconsiglio con una variante della garrota spagnola in abiti civili. Il boia è inviato direttamente da Vienna per l’occasione.
L’avvenimento è fotografato da una trentina di fotoamatori che scattano un centinaio d’immagini. Alcune di queste diventano cartoline diffuse tra i soldati e poi utilizzate dalla propaganda di entrambi i paesi, chi per dimostrare la fine di un traditore e chi per celebrare un eroe della patria e fomentare il disprezzo per il nemico e la sua crudeltà. Come farà il giornale Il popolo d’Italia, diretto da Benito Mussolini, pubblicando la foto del boia sorridente in posa con il titolo Italiani, guardate e imparate a odiare!
3 commenti
Daniela
Per non dimenticare…Memoria storica di un grande patriota e memoria fotografica di una terribile esecuzione.
Marina
Immagini terribili …crudeltà…disprezzo della libertà di pensiero e della vita umana.e’ importantissimo che già c’era la fotografia che ha potuto documentare questa orribile esecuzione.Mai più!
Maurizio
Un mio parente combattente patriota pluri decorato e commilitone di Enrico TotI nei bersaglieri ciclisti, scrisse così da Livorno nel 1918: apporrò sul mio petto la nostra bandiera e che dopo la Guerra sventoli nella tomba di Cesare Battisti, martire per la nostra Santa guerra e noi rivendicheremo tutti i nostri fratelli morti, perché il Trentino diventi terra libera ed Italiana e se sarà necessario li seguiremo. Ciao zio Mario grazie per i tuoi immensi sacrifici, nonostante le molte ferite in battaglia eri sempre in fervida attesa di ripartire per il fronte.