La Pietà del Kosovo
Durante una manifestazione autonomista in Kosovo la polizia serba di Milosevic uccide quattro militanti nel villaggio di Nagafc.
Georges Mérillon, fotografo francese dell’agenzia Gamma, riprende la veglia funebre della famiglia di una delle vittime: intorno al corpo di Nasimi Eishan, coperto da un lenzuolo, un gruppo di donne in lacrime. A destra si vede la madre Sabrié e con i capelli sciolti la sorella sedicenne Aferdita; al centro, in lacrime, l’altra sorella Ryvije.
La fotografia, premiata con il World Press Photo 1991, diventa un simbolo della lotta indipendentista kosovara, ma anche un esempio dei canoni di lettura occidentali delle immagini e delle vicinanze tra il rito funebre musulmano e l’iconografia cristiana. Richiama, infatti, il Compianto sul Cristo morto affrescato da Giotto nella Cappella degli Scrovegni a Padova e l’opera in terracotta di Niccolò dell’Arca nella chiesa di Santa Maria della Vita a Bologna, così come la luce ci riporta alle tele di Caravaggio o Rembrandt, mostrandosi familiare alla nostra cultura e rendendoci ancor più partecipi al dolore.
Un commento
Marina
Appena ho visto la foto ho Subito pensato alla drammaticità e alla realtà delle tele del Caravaggio ! Il dolore è universale ! Il cammino per l’ affermazione dei propri diritti umani e’ sempre bagnato dal sangue