Hasselblad
La storia del felice connubio tra Hasselblad e NASA nasce quasi per caso. Walter Schirra, astronauta del progetto Mercury, nel suo volo dell’ottobre 1962 porta con sé una fotocamera Hasselblad 500C con obiettivo Planar 80mm f/2.8 e scatta alcune immagini della terra dallo spazio.
Per la qualità di queste foto rispetto alle precedenti l’Hasselblad, una piccola casa svedese con sede a Goteborg, inizia a collaborare con la NASA.
La maggior parte delle fotografie delle missioni Gemini, tra cui la prima passeggiata nello spazio di un astronauta USA (1965), e Apollo, tra cui lo sbarco sulla luna (1969), viene scattata con il modello 500C modificato e dal successivo 500EL progettato su specifiche della NASA. Queste richieste portano a grandi progressi nell’uso di materiali leggeri, essenziali nei voli spaziali, e allo sviluppo di un sistema motorizzato per l’avanzamento della pellicola semplificando il lavoro degli astronauti. Inoltre, è necessario che le fotocamere funzionino perfettamente nelle condizioni più difficili (+120°C al sole e -65°C all’ombra) e che le pellicole siano sistemate in caricatori da 160 foto a colori o 200 in B&N.
Gli astronauti a causa dell’ingombro dell’equipaggiamento, che non permette l’inquadratura tramite mirino, vengono addestrati a usare la fotocamera posizionata sulla tuta all’altezza del petto.
Al termine delle missioni lunari per risparmiare peso e permettere lo stivaggio di un maggior numero di campioni prelevati dal terreno vengono abbandonate le Hasselblad sul nostro satellite e riportati indietro solo i caricatori con le pellicole.
Un commento
Marina
Che interessante ! Vedere le foto della Luna ! Impensabile anni prima. Una piccola fabbrica svedese ha inventato una macchina fotografica così precisa adatta allo scopo. Le foto sono entusiasmanti !