James Stewart

James Stewart proveniva da una famiglia con profonde radici militari, i nonni avevano combattuto nella Guerra Civile e il padre sia nella Guerra ispano-americana sia nella Prima Guerra Mondiale. Nel 1939 era diventato pilota privato, quindi quando la guerra si stava avvicinando chiese di essere arruolato in aviazione. Scartato una prima volta perché sottopeso riesce a passare la verifica al secondo tentativo nell’aviazione dell’esercito nel febbraio 1941, diventando così la prima star hollywoodiana a vestire l’uniforme durante la Seconda Guerra Mondiale.

Ma il governo era riluttante a mandare le celebrità al fronte e Stewart al completamento dell’addestramento viene stanziato ad Albuquerque, New Mexico, come pilota istruttore delle Fortezze volanti B-17 e il grado di sottotenente.

Nel novembre 1943 riesce infine a farsi spedire al fronte, in Inghilterra, nel 445th Bombardment Group pilotando un B-24 Liberator. Diventato maggiore nel 1944 e colonello nel marzo 1945 riceve per le sue 20 missioni ufficiali una Distinguished Flying Cross , una Air Medal e la Croix de Guerre francese per le azioni in battaglia.

Dopo la guerra Stewart mantiene un ruolo attivo nella riserva dell’aeronautica statunitense raggiungendo il grado di Generale di Brigata il 23 luglio 1959. Il ritiro ufficiale avviene nel 1968 al compimento dei 60 anni, dopo 27 anni di servizio. Non amava parlare dei tempi di guerra, e desiderava essere considerato come un soldato che aveva fatto solo il suo dovere.

Tornato a girare film, nel 1957 ha l’occasione di interpretare Charles Lindbergh, pilota che aveva ispirato la sua passione per il volo, nel film The Spirit of St. Louis (in italiano L’aquila solitaria) diretto da Billy Wilder.

Nella foto è ripreso al ritorno dal fronte nel negozio di ferramenta del padre a Indiana in Pennsylvania