Vespucci 1960
XVII Giochi Olimpici – Roma 1960
Per far giungere il fuoco olimpico da Olimpia a Roma in vista dei Giochi del 1960 si pensa a un itinerario che avendo come filo conduttore i due poli della civiltà classica, Grecia e Roma, attraversi i luoghi della Magna Grecia e delle due antiche civiltà.
Il viaggio parte naturalmente da Olimpia dove il fuoco viene acceso il 12 agosto e passando per Pirgo, Patrasso, Corinto, Megara, Eleusi, giunge ad Atene. Giunto via mare in Italia a Siracusa, città fondata nel 734 a. C., che, al pari di Naxos, può essere considerata la prima colonia greca in Sicilia, attraversa la costa orientale siciliana passando per Lentini, Naxos, Messina e attraverso lo stretto tra Scilla e Cariddi giunge a Reggio Calabria. Da qui tocca il fiume Halex (che offrì riparo a Ercole), Locri Crotone, Sibari, Siri, Metaponto e Taranto, il maggior centro della Magna Grecia. Di qui, toccando Matera e Potenza, il Fuoco di Olimpia proseguì per l’antichissima Paestum (Poseidonia) sul Mare Tirreno, poi Pompei, Ercolano, Napoli e le strade dell’Acropoli di Cunia e poi Minturno, Terracina, Castelgandolfo. Seguendo la via Appia Antica giunge ai Fori e al Campidoglio dove riposa fino al giorno dell’inaugurazione quando l’ultimo tedoforo accende il braciere posto nello Stadio Olimpico dopo 1532 km sul suolo italiano e 330 in Grecia.
Il primo tedoforo italiano fu Concetto Lo Bello, famosissimo arbitro di calcio e presidente della federazione pallamano dal 1976 al 1991 , che diresse poi alcune partite di calcio dell’Olimpiade tra cui la finale.
Il tratto via mare dal porto di Atene (Falero) a Siracusa, dove sbarca il 18 agosto, avviene a bordo dell’Amerigo Vespucci. Nella foto vediamo i cadetti che manovrano le vele e il tripode posto sul ponte.
Un commento
Marina
Che bello! Interessantissimo il viaggio da Olimpia a Roma toccando tutta l antichità classica! La Vespucci pur costruita negli anni 1930 è ancora la nave più bella del mondo