Il 5 settembre 1960 al Palazzo dello sport di Roma Cassius Clay vince la medaglia d’oro nella categoria mediomassimi contro il polacco Zbigniew Pietrzykowski. È l’inizio della fama per il pugile americano che un mese e mezzo dopo passa al professionismo e quattro anni dopo diventa campione mondiale dei pesi massimi battendo Sonny Liston. Il giorno dopo quest’incontro si converte alla fede islamica, aderisce alla Nation of Islam e cambia legalmente il suo nome in Muhammad Ali, affermando che Cassius Clay è un nome da schiavo.
In un autobiografia afferma di aver gettato la medaglia d’oro di Roma in un fiume dopo che al ritorno dalla vittoria olimpica un ristoratore si rifiutò di servirlo perché nero. Alle olimpiadi di Atlanta del 1996, dove accende il tripode, ne riceve una sostitutiva.
Considerato uno dei migliori pugili e atleti della storia, trasforma profondamente il ruolo e l’immagine dell’atleta afroamericano negli Stati Uniti, diventando punto di riferimento del Black Power.
Una leggenda! Una vita di grandi soddisfazioni e di impegno politico
Gli ultimi anni funestati da malattia invalidante che lo portò alla morte.
Restano però le sue vittorie
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Un commento
Marina
Una leggenda! Una vita di grandi soddisfazioni e di impegno politico
Gli ultimi anni funestati da malattia invalidante che lo portò alla morte.
Restano però le sue vittorie