Le truppe italiane durante l’invasione dell’Etiopia sperimentano il lancio di pecore vive con il paracadute per rifornire le truppe al fronte. Storicamente il problema maggiore di una forza d’invasione è mantenere i collegamenti con le retrovie all’avanzare del fronte. Questo su un terreno difficile come quello del Corno d’Africa era ancora più complicato. Lo stato maggiore italiano prova a supportare l’avanzata delle truppe rifornendole attraverso il lancio di rifornimenti da 25 aerei di supporto. Oltre alle vettovaglie e all’acqua si sperimenta il lancio di pecore con il paracadute, probabilmente per tenere alto il morale dei soldati con carne fresca ma anche per mettere alla prova il paracadute, una tecnologia ancora giovane all’epoca.
La riuscita di questi tentativi dimostra che è possibile per gli eserciti attraversare anche il terreno più impervio senza la necessità di sviluppare, mantenere o proteggere il treno o strade di rifornimento.
Ma che idea… Non si fratturavano le zampe nell’atterraggio? E poi subito al macello… Certo nella campagna di Russia, anni dopo, non hanno potuto ripetere, non potevano atterrare sulla neve. Non avevo mai sentito una storia simile.
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Un commento
Marina
Ma che idea… Non si fratturavano le zampe nell’atterraggio? E poi subito al macello… Certo nella campagna di Russia, anni dopo, non hanno potuto ripetere, non potevano atterrare sulla neve. Non avevo mai sentito una storia simile.