Toto Bigi se ne sta seduto all’ombra delle frasche sulla sponda destra del Tevere aspettando i clienti, poco a monte del porto di Ripetta.
Il primo traghetto sul Tevere autorizzato dai papi risale al tempo di Leone X (1513-21) e nel Seicento arrivano a 5 le tratte che collegano le due sponde del fiume. Le barche-traghetto che si servivano di una corda per attraversare il fiume sono dovute alla carenza di ponti nel tratto urbano. Con l’annessione al Regno d’Italia e la messa in cantiere di diversi ponti diventano inutili e scompaiono. Quello gestito da Toto Bigi, l’ultimo a resistere, che collega il porto di Ripetta ai prati di Castello viene sostituito da una passarella in ferro nel 1878.
La successiva costruzione dei muraglioni riduce di molto il rapporto tra il fiume e i romani.
Foto storica : l’ ultimo traghetto resiste alla modernità. Impensabile oggi pensare a questo “modo” di spostarsi da una riva all’ altra del Tevere! Con il traffico spaventoso di oggi! Toto pacificamente aspetta i clienti e si gode un po’ di riposo. Oggi ci sono più comodità e la città non è più tagliata in due
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Un commento
Marina
Foto storica : l’ ultimo traghetto resiste alla modernità. Impensabile oggi pensare a questo “modo” di spostarsi da una riva all’ altra del Tevere! Con il traffico spaventoso di oggi! Toto pacificamente aspetta i clienti e si gode un po’ di riposo. Oggi ci sono più comodità e la città non è più tagliata in due