Quando John Florea, fotografo di LIFE magazine, entra insieme alle truppe della Nona Divisione Corazzata della Prima Armata dell’esercito USA in un campo di prigionia tedesco nei pressi di Limburg si trova di fronte e ritrae un prigioniero di guerra americano di nome Joe Demler. La figura nella foto è così emaciata che Demler viene rapidamente soprannominato “lo scheletro umano” quando la foto è pubblicata su LIFE e diventa iconica della barbaria nazista.
Al momento dello scatto il soldato Joseph Demler, catturato durante la battaglia delle Ardenne, pesava 32 kg e nonostante le poche possibilità di sopravvivere riesce a riprendersi nei mesi successivi venendo curato prima a Parigi poi a Menphis. Al ritorno in patria si sposa, ha tre figli e lavora in un ufficio postale fino alla pensione. Muore nel febbraio 2020 a 94 anni. Molti dei suoi compagni di prigionia non sono sopravvissuti.
Foto terribile, da non credere possibile sopravvivere in quello stato, barbarie nazista e di tutte le guerre ( che però continuano). La storia di questo soldato è stata fortunanata, è stato liberato in tempo, curato, sposato ed ha avuto lunga vita! Ma quanti sono morti di stenti e continuano a morire!!!
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Un commento
Marina
Foto terribile, da non credere possibile sopravvivere in quello stato, barbarie nazista e di tutte le guerre ( che però continuano). La storia di questo soldato è stata fortunanata, è stato liberato in tempo, curato, sposato ed ha avuto lunga vita! Ma quanti sono morti di stenti e continuano a morire!!!