Concilio Vaticano II (parte 2)
Nella fotografia i vescovi vanno a occupare gli scranni durante la cerimonia di apertura del Concilio che si svolge nella navata centrale della Basilica di San Pietro.
Tra i risultati fondamentali del Concilio ci sono la promozione della Bibbia nelle varie lingue volgari e non più solo in latino, e l’emanazione della costituzione Sacrosanctum Concilium che riguardava le modifiche alla liturgia. La celebrazioni delle messe è autorizzata anche nelle lingue nazionali per aiutare i credenti a partecipare attivamente e consapevolmente anche se il latino rimane la lingua privilegiata. Tra le novità più evidenti c’è la posizione del celebrante che non è più ad Deum, verso Dio, ma versus popolum per celebrare in direzione dei fedeli. Questa decisione ha portato nel tempo a modifiche architettoniche in moltissime chiese per dotarle di un altare posizionato in mezzo al presbiterio e non più in fondo all’abside. Inoltre l’eliminazione della separazione tra presbiterio e aula causerà la rimozione delle balaustre e l’uso preminente dell’ambone metterà in secondo piano il pulpito.
Il Concilio continuerà nonostante la morte di Giovanni XXIII nel 1963 e sarà chiuso da Paolo VI l’8 dicembre 1965.
Le indicazioni sulle modifiche alla liturgia sono tratte da: Daniela Concas ‘Vademecum per l’adeguamento liturgico dell’edificio-chiesa di culto cattolico romano’ ed. il prato.
Un commento
Marina
Rivoluzione importantissima il cambiamento della lingua nazionale anziché il latino!pur studiandolo fui contentissima, sentii Dio più vicino a me.Anche il celebrante rivolto al popolo mi piacque molto,meno l’ aver dovuto togliere le balaustre ecc. Complimenti all’ arch.Daniela Concas per la spiegazione con parole tecniche