Il 28 dicembre del 1908 alle 05.21 un terremoto di magnitudo 7.2 colpisce per 37 lunghissimi secondi la zona dello stretto di Messina. Il terremoto più potente del Novecento in Europa distrugge Messina e Reggio Calabria e provoca tra i 90.000 e i 120.000 morti. A Messina crolla o è inagibile il 90% degli edifici, e le vie di comunicazione e trasmissione con il resto del paese sono bloccate. Gli incendi dovuti alle interruzioni delle linee del gas e il maremoto successivo aumentano il numero delle vittime e la distruzione.
I primi soccorsi sono prestati dagli equipaggi della navi della marina italiana, inglese e di mercantili privati presenti nel porto. All’alba del giorno successivo arrivano gli equipaggi della squadra navale russa e di quella inglese alla fonda a Catania, Siracusa e Augusta e prestano soccorsi più ampi. In tarda mattinata arrivano le prime navi della Regia Marina da Napoli.
Oltre alle tante vittime anche il patrimonio storico-artistico risulta distrutto. Il terremoto cancella molte delle più belle architetture storiche che solo in parte saranno poi restaurate o ricostruite. Due anni dopo il Gabinetto Fotografico Nazionale documenta la situazione attraverso le immagini di Giovanni Gargiolli (suo direttore) e Carlo Carboni. La città appare ancora piena di macerie, ma la testimonianza più importante è la perdita irrecuperabile di quel patrimonio che ormai rimane nella memoria solo attraverso le fotografie precedenti al sisma.
Che disastro ! Il terremoto fa tanta paura! Imprevedibile, terribile. Quanti morti e bellissimi capolavori distrutti per sempre. Oggi per fortuna si resta urano i monumenti danneggiati!
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Un commento
Marina
Che disastro ! Il terremoto fa tanta paura! Imprevedibile, terribile. Quanti morti e bellissimi capolavori distrutti per sempre. Oggi per fortuna si resta urano i monumenti danneggiati!