È principalmente attraverso le immagini di Edward Sheriff Curtis che la memoria fotografica dei nativi americani è giunta a noi. Seguendo un progetto che lo impegna per trent’anni scatta 50.000 immagini ma quest’impegno lo porta alla rovina economica e alla disgregazione della sua famiglia. Durante quel periodo viaggia per il continente nord-americano in lungo e in largo fotografando le tribù dei nativi e cercando di cogliere i valori e i costumi di quei popoli avviati al crepuscolo.
Nonostante i finanziamenti di John P. Morgan e del sostegno di Theodore Roosvelt non riesce a completare il suo progetto e dovrà svendere il suo archivio. La serie The North American Indian, articolata in venti volumi esce dal 1906 al 1930 con 1500 fotografie.
I personaggi ripresi sono spesso messi in posa, regali nell’aspetto e nella forma ma poco realistici. Curtis realizza immagini che si avvicinano più alla fotografia folkloristica che documentaristica. Ma sono fotografie figlie dei tempi e della cultura dell’epoca. Ci restituiscono però la fierezza e la dignità degli ultimi nativi che cercavano di vivere secondo le antiche tradizioni dei loro antenati.
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Un commento
Marina
Che bei visi, molto vissuti ed espressivi! Bravo il fotografo. Peccato che siano stati massacrati e estinti dai ” conquistatori” in nome del profitto!